SECOLI XVII e XVIII

La rivoluzione industriale non è ancora cominciata ma i progressi tecnologici, nel mondo della carta, si susseguono costantemente in molti paesi europei. Nella seconda metà del ‘600, in Olanda, viene inventata la cosiddetta “pila olandese”, un cilindro rotante munito di lame che raffina e velocizza il processo di molitura. Nel 1798-99, invece, è la volta dei francesi Robert e Didot Saint-Léger, che inventano la prima macchina continua.

Nel frattempo gli insediamenti di Colle Val d’Elsa, Pescia e Prato vengono protetti anch’essi da un sostanziale monopolio che, in forme diverse e diverse vicende, giunge fino al 1722, anno di costituzione della “Compagnia dell’appalto”, abolita poi nel 1750 dalla Reggenza lorenese all’interno di un processo di liberalizzazione della produzione e vendita di molti beni, proseguito poi dal Granduca Pietro Leopoldo.

Il passaggio da un secolo all’altro è ricordato per la cosiddetta “guerra degli stracci”, niente di meno che una lotta tra alcuni mercanti di stracci che volevano fare affari esportandoli (utilizzando il porto di Viareggio) e i fabbrichieri della carta che volevano conservare gli stracci in patria. Ad ottenere la meglio furono questi ultimi e l’esportazione venne di conseguenza regolamentata.

Nel 1766 sono 23 le cartiere censite a Colle Val d’Elsa, 2 nel pistoiese, 2 a Pietrabuona e 3 a Pescia. E’ l’ ”Inchiesta sopra le arti, l’agricoltura e il commercio” voluta da Pietro Leopoldo su tutto il Granducato a dircelo. A seguito dell’impulso dato alla produzione dalla famiglia Magnani, Villa Basilica assume il ruolo di polo cartario dello Stato lucchese, con una produzione che coinvolge oltre il 20% delle famiglie locali.

 

FOTO: PILA OLANDESE/GUERRA DEGLI STRACCI