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I luoghi del progetto

“[…] E per venire alla relazione della fabbrica della carta, e particolarmente nel dominio fiorentino in Pescia ove fino al presente riesce la più perfetta, parlando prima della casa e arnesi stabili dirò che l’abitazione o sia edifizio deve essere in paese e sito fresco, dominato da venti tramontana e ponente, che questi sono più a proposito per asciugare. Le acque hanno da esservi abbondanti limpide e chiare con buona caduta perché abbia maggior forza di far battere le pile con velocità [… ]”.

(tratto da: Regolamento dell’arte della carta all’uso di Toscana con i suoi rispettivi scandagli tratti dagli usi antichi e moderni soliti praticarsi negli edifizi di Pescia in Toscana e nello stato di Genova).


Storicamente la produzione di carta si concentrava nella Valle del Serchio, la Valle della Lima, la Valle del Pescia: uno scenario naturale di grande pregio tra Lucca e Pistoia caratterizzato dalla presenza di acque fluviali, che conserva le tracce di antichi e monumentali opifici industriali ormai dismessi e oggi in fase di recupero.

PESCIA
La parte settentrionale del comune di Pescia è conosciuta col nome di Valleriana, o Svizzera Pesciatina. Il paesaggio è collinare, di tipo premontano. Qui, tra i boschi arroccati su poggi e crinali, sorgono le “dieci castella”, ossia dieci borghi medievali molto ben conservati e caratterizzati da scorci panoramici incorniciati da archetti, vicoli e porticati. Di un undicesimo castello, Lignana, distrutto dai pisani nel 1362, restano soltanto una chiesa perfettamente integra e alcuni ruderi.

Nella Svizzera Pesciatina si possono incontrare ancora oggi, tra Sorana e Vellano, stabilimenti per la lavorazione della carta, un tempo fonte di sostentamento della popolazione e gloria dell'imprenditoria locale. Alcuni di questi stabilimenti attualmente ospitano alberghi e strutture ricettive. La più famosa delle cartiere della zona è tuttavia l’antico opificio da carta denominato Cartiera “Le Carte”, costruito nel primo decennio del secolo XVIII e nel quale si è sempre e solo prodotta carta fatta a mano fino al 1992. La cartiera è oggi di proprietà dell'Associazione Museo della Carta di Pescia Onlus.
 

VILLA BASILICA
Il comune di Villa Basilica, patria della cartapaglia, è il luogo dove le tracce lasciate dall’industria cartaria degli inizi sono le più evidenti. Date le condizioni ambientali favorevoli, si concentrava qui un considerevole numero di opifici dedicati alla produzione cartaria che solo in tempi recenti sono stati chiusi o trasferiti nella sottostante piana di Lucca.

A parte qualche rovinoso crollo, ancora oggi il paesaggio di Villa Basilica si distingue per il gran numero di vecchie cartiere ben accomodate lungo le strette valli che conducono al paese oppure fortemente inurbate nel centro abitato o nelle frazioni. Vecchi edifici contraddistinti dalla tipica architettura della cartiera in pietra e mattone caratterizzata dalle alte finestre a fessura; una architettura che conserva il pregio dell’edilizia industriale delle origini ed il fascino di una storia passata che ha coinvolto un’intera collettività.

La tipicità del paesaggio di Villa Basilica risiede anche nel fatto che in esso è ben leggibile l’originario ciclo di produzione della carta. E’ evidente l’uso che nel passato si faceva dell’acqua attinta dai torrenti, che lambiscono i centri abitati, e fatta confluire agli opifici attraverso ingegnosi camminamenti di gore. Negli opifici storici, l’acqua veniva impiegata sia come materia di produzione sia come forza motrice per azionare mulini e pale da cui dipendeva il movimento degli impianti.

LUCCA
Dal punto di vista morfologico l’area interessata dall’industria cartaria e cartotecnica lucchese si estende per quasi 750 km ed è caratterizzata, a nord, dalla presenza delle Alpi Apuane e, a sud, da un’ampia zona pianeggiante di tipo alluvionale, la cosiddetta Piana di Lucca, che si estende sino al territorio pesciatino della Valdinievole. Tra le Alpi e la Piana una grande vallata: la Media Valle e la Garfagnana, percorsa dal fiume Serchio.

Il territorio è punteggiato da industrie di carta tissue e carte per imballaggi, e un colpo d’occhio piuttosto significativo dei successi raggiunti dal settore si può avere percorrendo l’autostrada che da Lucca porta a Firenze. Noti marchi ormai affermati sul mercato della grande distribuzione internazionale, accompagnano infatti per un lungo tratto i viaggiatori che da qui transitano.

La carrellata di ricchezze locali legate alla produzione della carta comprende anche la cartapesta dei maestri carristi di Viareggio, grazie alla quale le loro opere prendono forma negli hangar della Cittadella del Carnevale di Viareggio. Quest’ultima, localizzata fuori del centro urbano di Viareggio, è un complesso polifunzionale dedicato ai servizi dell’industria del Carnevale. Ad inizio anno la Cittadella si trasforma in un “parco animato” di grande impatto scenico: dal piazzale partono gli imponenti carri allegorici diretti ai corsi mascherati. Nel periodo primaverile ed in estate, invece, il piazzale ospita concerti e rappresentazioni teatrali e gli hangar vengono aperti al pubblico per consentire la visita delle opere di cartapesta dei maestri viareggini.

 


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